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    Buoni fruttiferi postali: ricorso accolto!

    buoni fruttiferi

    Sei curioso di sapere come lavoriamo noi di Risarcimenti&Rimborsi?
    Leggi quest’articolo per capire come siamo riusciti a far ottenere tutti gli interessi di due buoni fruttiferi postali al sig. Rossi (cognome di fantasia). Buoni fruttiferi postali: ricorso accolto!

    IL CASO

    Il padre del signor Rossi scambiò alcuni anni fa due buoni fruttiferi postali emessi dopo il 13 giugno 1986. La somma ricevuta sembrava un po’ più bassa di quanto doveva, ma fu accettata senza batter ciglio.

    La questione sembrava chiusa, quando per caso il sig. Rossi si imbatté in questo nostro articolo.

    Incuriosito dai nostri servizi di ricorso, ha deciso di contattarci tramite la nostra pagina Facebook e ha richiesto una consulenza.

    Durante la consulenza, il sig. Rossi ci ha raccontato che il padre, ormai deceduto, aveva liquidato già da due anni due buoni fruttiferi postali trentennali emessi nel 1987, di cui uno di 1.000.000 lire ed un altro di 2.000.000 lire ricevendo da Poste Italiane la somma di €. 17.000.

    Trattandosi di un importo comunque considerevole né il sig. Rossi né il padre avrebbero mai pensato di poter ottenere un rimborso maggiore.

    Quello che il signor Rossi non sapeva è che in atto uno scontro molto forte tra i consumatori e Poste Italiane. Infatti a decorrere dal 13 giugno 1986 sono cambiati i tassi di interesse, ma a farne le spese spesso sono stati proprio i consumatori. Gli orientamenti consolidati della giurisprudenza tuttavia tutelano il consumatore per l’ultimo decennio, cioè dal 21esimo al 30esimo anno (scopri di più).

    Con il Decreto Ministeriale del 13 giugno 1986, i buoni fruttiferi postali smisero infatti di essere emessi nella serie P e furono inseriti nella serie Q/P. Ciò che è accaduto è che Poste Italiane, nonostante fosse tenuta ad applicare i nuovi tassi, utilizzava ancora i buoni che riportavano le serie precedenti. Questo cambiamento portò quindi a delle conseguenze negative per i consumatori, che subirono così una trasformazione al ribasso dei tassi di interesse e percepirono somme più basse di quanto scritto sui buoni.

     

     

    COSA ABBIAMO FATTO PER LUI

    Dopo aver parlato di cosa può essere fatto per tutelare i consumatori, abbiamo chiesto al sig. Rossi di inviarci a mezzo email una copia dei buoni.

    Non essendone più in possesso ed essendo il padre deceduto da più di un anno, il sig. Rossi pensava di non poter fare ricorso e di dover rinunciare alla somma realmente dovuta.

    L’abbiamo immediatamente tranquillizzato: di certo sarebbe stato più semplice avere già una copia del buono, ma non c’era motivo di rinunciare. Gli abbiamo spiegato cosa occorre fare per poter richiedere personalmente (o tramite noi) una copia dei buoni, richiesta che può essere sempre effettuata anche da un erede.

    Dopo 30 giorni dalla consulenza, il sig. Rossi ci ha inoltrato una copia dei buoni.

    Il nostro team ha subito provveduto a studiarli con attenzione per verificare eventuali irregolarità.

    Ci accorgiamo subito che i buoni non sono stati liquidati correttamente, con riferimento al periodo che va dal 21esimo al 30esimo anno. Sul retro dei buoni infatti vi è una tabella riportante un interesse fisso per ogni bimestre, che non è stato riconosciuto. Parliamo di una differenza, rispetto a quanto già rimborsato, pari a €. 13.000.

    A questo punto il sig. Rossi, figlio dell’intestatario dei buoni, ci ha dato l’incarico di agire per il recupero della differenza unitamente alla copia della dichiarazione di successione dal quale si evince essere il legittimo erede.

    Ottenuti tutti i documenti necessari, abbiamo predisposto il ricorso.

    Buoni fruttiferi postali: ricorso accolto!

    Dopo pochi mesi dalla presentazione del ricorso, è arrivata la decisione positiva. Poste Italiane è stata condannata a pagare la differenza degli interessi per l’ultimo decennio.

    Abbiamo subito informato il nostro cliente della vittoria raggiunta.

    Dopo 9 mesi dal conferimento dell’incarico il sig. Rossi ha ricevuto a casa sua un assegno di circa € 17.000.

    Anche tu hai dei buoni fruttiferi postali trentennali? Contattaci e scopri se anche tu hai diritto ad un rimborso!

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