Il servizio di cancellazione banca dati cattivi pagatori permette di ottenere l’eliminazione da una o più banche dati, in presenza di una segnalazione illegittima.
Quando si stipula un contratto di finanziamento, il beneficiario del prestito si assume un impegno: quello di restituire, nei modi e tempi prestabiliti, l’importo concesso, secondo un piano di ammortamento che specifica il tasso d’interesse e l’ammontare delle rate.
Può capitare, però, per dimenticanza o, molto più spesso, per problemi di carattere economico, di non riuscire a saldare in tempo una o più rate del finanziamento. In casi del genere scatta una segnalazione presso le banche dati. Le principali banche dati sono Crif, Experian, Ctc e Banca d’Italia.
La presenza di queste segnalazioni può precludere l’accesso al credito in futuro, in quanto un istituto di credito difficilmente tenderà a concedere fiducia ad un consumatore che, in passato, non si è dimostrato puntuale nella restituzione del prestito.
Ci sono, però, dei casi in cui la presenza di un nominativo in banca dati sia illegittima. In situazioni del genere, con l’aiuto di un esperto, è possibile ottenere la cancellazione nei database e ripulire il proprio profilo.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 125 al comma 3 del Testo Unico Bancario, la segnalazione è illegittima nel caso in cui il consumatore non abbia ricevuto il preavviso. L’onere di dimostrare di aver correttamente inviato al preavviso spetta all’intermediario.
Se il preavviso viene inviato tramite posta ordinaria, diventa difficile per l’intermediario replicare alla comunicazione del cliente circa la mancata ricezione. Una raccomandata con ricevuta di ritorno potrebbe sicuramente rappresentare la soluzione al problema.
Interessante è anche quanto previsto dall’articolo 4 comma 7 del Codice Deontologico e di Buona Condotta per i Sistemi Informativi, secondo cui prima di segnalare una situazione di sofferenza di un cliente presso un sistema di informazione creditizia è necessario inviare un preavviso di almeno 15 giorni.
Un cliente potrebbe ricevere una segnalazione illegittima come cattivo pagatore in banca dati in virtù di una errata valutazione compiuta dall’intermediario, relativamente alla situazione finanziaria e patrimoniale del consumatore.
Non basta un solo inadempimento oppure il ritardo nel pagamento di una cifra modesta a far sì che si possa procedere con la segnalazione. È necessario, infatti, che il cliente si trovi in stato di insolvenza, intendendo per essa una difficoltà economica grave e, al contempo, non dotata di transitorietà.
Dunque, solo dopo un’approfondita valutazione, il più possibile basata su elementi oggettivi, è possibile procedere alla segnalazione. In caso contrario, ossia qualora sussistano le prove di una segnalazione illegittima, l’istituto di credito potrà essere condannato a risarcire i danni causati al cliente.
La fattispecie da analizzare parte, qui, da un punto di vista differente rispetto alla situazione precedente. In questo caso, infatti, la segnalazione è sì legittima ma pecca dell’aggiornamento in seguito al raggiungimento di un accordo tra intermediario e cliente.
Lo stesso vale anche nel caso in cui a livello giudiziale venga stabilito che il credito dovuto dal cliente sia inferiore rispetto a quello richiesto dall’intermediario.
In casi del genere spetta all’istituto di credito aggiornare la banca dati altrimenti il cliente avrà tutto il diritto di richiedere non solo la cancellazione della segnalazione, a partire dalla data in cui è stato raggiunto l’accordo, ma anche il risarcimento dei danni causati dal mancato aggiornamento dei dati da parte dell’istituto di credito.
Se pensi che il tuo nominativo sia finito in maniera illegittima nei sistemi di informazioni creditizie puoi richiedere una consulenza gratuita a Risarcimenti e Rimborsi.
Il nostro staff valuterà attentamente il tuo caso e, qualora ve ne siano i presupposti, provvederà a richiedere la cancellazione della segnalazione negativa ed il risarcimento del danno subito.