Indennità Di Accompagnamento 2021: Ecco Gli Importi

Indennità di accompagnamento 2021: ecco gli importi. A chi spetta l’indennità di accompagnamento? Come fare domanda? Tutte le novità del 2021.
A chi spetta l’indennità di accompagnamento?
Prima di vedere i nuovi importi per l’indennità di accompagnamento 2021, vediamo a chi spetta e quali requisiti occorrono per richiederla.
La legge italiana ha previsto un’indennità di accompagnamento da corrispondere in favore dei soggetti mutilati o invalidi totali. Per ottenere l’indennità è necessario che i richiedenti si trovino “nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”. A questo caso si aggiunge anche l’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e la necessità di un’assistenza continua.
Questa prestazione Inps viene corrisposta senza limiti reddituali o d’età ai cittadini italiani o legalmente residenti in Italia che ne fanno richiesta nella domanda d’invalidità.
Come abbiamo visto, hanno diritto all’accompagnamento tutti quegli invalidi totali che necessitano di un’assistenza continua. Quel che forse non saprai però è che l’indennità di accompagnamento può essere anche concessa per brevi periodi. Questo è il caso ad esempio dei malati oncologici, che possono richiedere l’accompagnamento per il periodo delle cure. L’indennità viene concessa nel caso in cui per effetto della chemioterapia o della radioterapia vi sia l’esigenza di assistenza continua o l’impossibilità a deambulare da soli.
Inoltre, questa indennità può anche essere richiesta per le persone anziane che a causa del deterioramento intellettivo e\o fisico manifestano i requisiti di cui abbiamo parlato. Oltre ai due casi specifici che abbiamo appena citato, sono tantissime le patologie che danno diritto all’accompagnamento.
Accompagnamento 2021: nuovi importi
Adesso che abbiamo visto a chi spetta l’indennità di accompagnamento 2021, vediamo quali sono i nuovi importi.
L’importo dell’indennità di accompagnamento 2021 è pari a 522,10 euro mensili e spetta per 12 mensilità, senza diritto alla tredicesima. Tutto sommato si tratta di un piccolo incremento, soprattutto se paragonato al grande aumento delle pensioni d’invalidità nel 2020.
Accompagnamento negato: le cause più comuni
Hai fatto domanda d’invalidità, hai preparato tutta la documentazione medica. Hai anche sostenuto la visita presso la commissione medica. All’arrivo del verbale di invalidità però hai avuto una brutta sorpresa: invalidità totale riconosciuta, ma accompagnamento negato. Come è possibile?
Anche se il richiedente ha un’invalidità riconosciuta del 100%, la commissione medica concede l’indennità di accompagnamento solo se accerta il bisogno di assistenza continua.
La causa più comune per cui può esserti stato negato l’accompagnamento è quindi che in sede di visita la documentazione sia stata insufficiente. Oppure può darsi che tu non sia riuscito a dimostrare i tuoi reali bisogni e le difficoltà quotidiane che affronti.
Per questo motivo consigliamo sempre a chi si affida a noi di preparare con cura la documentazione medica. Ai miei clienti consiglio sempre di allegare quanti più accertamenti e certificati di medici specialisti possibile.
Un altro motivo è legato all’aspetto burocratico della domanda di invalidità. L’accompagnamento può essere negato anche per colpa di una spunta mancante. Controlla bene il verbale d’invalidità che hai ricevuto e la domanda che avevi inoltrato per capire se si tratta del tuo caso.
Invalido al 100% senza accompagnamento: come ottenerlo?
Se la commissione medica ti ha riconosciuto invalido al 100% senza accompagnamento, non ti arrendere!
Come abbiamo visto, sono tanti i motivi per cui questo può succedere. La soluzione c’è ed è più facile di quanto tu possa pensare. Entro sei mesi dal ricevimento del verbale, puoi fare ricorso e chiedere un nuovo esame del tuo caso.
Rivolgiti ad esperti che trattano frequentemente casi di ricorso per invalidità e accompagnamento. Non perdere l’opportunità di ottenere tutto quel che ti spetta, arretrati compresi.
Noi di Risarcimenti & Rimborsi siamo pronti ad ascoltare la tua storia e a batterci per i tuoi diritti!
Abbiamo grande esperienza nei ricorsi contro l’Inps e studieremo il tuo caso con l’attenzione e la cura che merita, offrendoti tutto il supporto necessario.
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Renato Bellafronte
20 Aprile 2021 at 21:01Molto interessante, ho due casi da sottoporre, mio suocero e mia mamma.
il primo riconosciuto invalido a febbraio 2021 con accompagnamento ma senza arretrati, data domanda30/08/2019 anni alla data della domanda 84.
La seconda, riconosciuta invalida a febbraio 2021senza accompagnamento, data domanda 30/08/2019 anni alla data della domanda 94, già riconosciuta invalida per cecità parziale ventesimista con pensione, percepisce già pensione di invalidità convertita e dal primo gennaio 2021 reversibilità per la scomparsa del marito causa covid. da quando riconosciuta reversibilità è stata ricalcolata la sua pensione e gli viene applicata la trattenuta IRPEF sulla sua pensione e sulla reversibilità.
Mi piacerebbe conoscere la Vs opinione e se sussistono i presupposti affidarvi entrambi i casi. sono già in contatto con il patronato ANMIC, lo stesso con il quale è stata presentata la domanda all’epoca ma non ricevo nessuna assistenza ne risposte alle numerose richieste per procedere con eventuale ricorso.
Da precisare che il verbale INPS di mio suocero prevede 6 mesi per il ricorso mentre il verbale ASL di mia madre prevede 90 gg per il ricorso, quindi non c’è molto tempo.
Grazie per l’attenzione che vorrete darmi